“L’Europa sta sbagliando non tradisco l’amico Putin”

L'ex cancelliere: "L'abbraccio con Vladimir? Non ho nulla da nascondere, da quattordici anni ci salutiamo così. Ho parlato di Ucraina con il presidente e ciò ha portato alla liberazione degli ispettori dell'Osce. L'Ue ha ignorato che quello è un Paese diviso: da sempre sud ed est guardano verso Mosca"

Di Peter Hossli e Christine Maier Fotos: Daniel Pilar

schroeder_larep“LE cause originarie della crisi ucraina sono le scelte della Ue, non quelle della Russia”. Lo dice l’ex cancelliere Gerhard Schroeder, in questa sua prima intervista dopo l’abbraccio col presidente russo al party di compleanno a San Pietroburgo.

Cosa risponde alle critiche sui media per l’abbraccio con Putin?
“Nulla. Gli stessi giornalisti mi attaccarono duramente durante il confronto con gli Usa sulla guerra in Iraq. Secondo loro dovevamo combattere con gli americani in Iraq. Io allora cancelliere ebbi ragione, e oggi ritengo giusto parlare col presidente russo”.

Abbracciarlo era indispensabile?
“Sapevo che sarei stato fotografato, ma non ho nulla da nascondere. Da quando conosco Putin, da oltre 14 anni, ci salutiamo così. Non cambio abitudine in tempi difficili”.

Non ha pensato di cancellare il party per il suo compleanno, vista la crisi?
“Non ci ho pensato un solo secondo”.

Ha parlato con Putin dell’Ucraina?
“Sì, e ciò ha portato anche a un successo quanto alla liberazione degli osservatori Osce. Il clima era amichevole ma serio. Ma non fornisco mai dettagli su colloqui confidenziali”.

Ha informato Angela Merkel che stava per incontrare Putin?
“No, non è il mio stile informare chicchessia in anticipo dei miei incontri”.

Neanche il suo amico Steinmeier (ministro degli Esteri tedesco, ndr)?
“Come Steinmeier stesso ha detto di recente: se io da privato cittadino partecipo a un evento, non ho bisogno di chiedere il permesso a nessuno nel governo federale”.

Cosa la lega alla Russia?
“Non l’amicizia col presidente, né il fatto che io abbia adottato due bimbi russi. Il mio rapporto col paese e la sua gente ha motivi storici. Noi tedeschi siamo stati responsabili della morte di 25 milioni di uomini nell’allora Urss. La riconciliazione con la Russia è un miracolo. In Russia c’è grande simpatia per noi tedeschi. Mi ha sempre affascinato come sia stato possibile dopo gli orrori della seconda guerra mondiale. È un bene prezioso, non dovremmo metterlo a rischio”.

Ma capisce le paure dei paesi situati tra Germania e Russia?
“Chiunque conosca la storia dell’occupazione e dell’oppressione sovietica là capisce paure storicamente motivate in Europa orientale. Ma quei paesi sono da oltre dieci anni nella Ue e nella Nato. La loro sicurezza e sovranità dunque è garantita. Dobbiamo rispettare le loro sensibilità, ma certe emozioni sono cattive consigliere”.

Secondo lei qual è la causa essenziale del confronto attuale?
“L’errore base fu nella politica di associazione condotta dalla Ue. La Ue ha ignorato che l’Ucraina è un paese culturalmente diviso in profondità: da sempre a sud e a est si sono orientati verso la Russia, all’Ovest verso la Ue. Proporre un aut-aut, o associazione con la Ue o unione doganale con la Russia, è stato l’errore originario”.

E non la presenza del corrotto Yanukovich?
“Sì, ma il presidente rovesciato era andato al potere con libere elezioni”.

Come giudica l’arrivo al potere del nuovo governo ucraino?
“Sono stati fatti molti errori. La loro prima decisione? Cancellare il russo come lingua per gli atti ufficiali. Poi l’est del paese non è rappresentato nel governo. Ciò crea diffidenza, come la partecipazione di un partito d’estrema destra al governo. Immaginatevi come reagisce la gente nell’est ucraino”.

Che influenza ha Putin sui separatisti?
“L’idea che egli o altri a Mosca debbano solo dire “basta” e tutto finisce non è realistica”.

È deluso dalla politica di Angela Merkel sulla crisi ucraina?
“La Germania è centrale per la Russia. Siamo il loro principale partner in Europa, anche politicamente. Bisognerebbe parlare meno di sanzioni, e parlare anche di interessi di sicurezza russi. Una Ucraina nella Nato per loro non è accettabile. E invece sento solo dire che l’Occidente deve isolare la Russia e Putin. Una cosa è sicura: sanzioni e isolamento non portano a nulla”.

© Welt am Sonntag e Sonntagsblick e la Repubblica